Lo stile è la forma costante dell'arte di un individuo o di un gruppo di artisti. Nella storia dell'arte serve per determinarne luogo di provenienza e datazione di un'opera e viene studiato nella sua storia, ossia partendo dall'occasione formale che ne vide la nascita, proseguendo con la sua evoluzione e anche la sua eventuale conclusione, seguendo nel contempo tutti i rapporti tra le diverse scuole artistiche.
Lo stile così dato si viene a configurare come portatore di qualità precise che hanno in sé un significato specifico, capace di definire valori sociali, morali e religiosi sia di un individuo che di un'intera società.
In letteratura, lo stile è un insieme di tratti formali che caratterizza il linguaggio di un autore, di un'opera, di un genere letterario e che risulta da una scelta consapevole che si allontana dall'uso o dalla norma correnti. La teoria medievale distingueva 3 diversi stili, a loro volta legati a tre tipologie differenti di genere letterario: -alto (opere legate a grandi personaggi e che raccontano vicende importanti) -medio (opere di personaggi e vicende di media importanza) -basso (personaggi di umile condizione e vicende quotidiane). Una caratteristica della nuova era, l’Umanesimo, è ben rappresentata da François Rabelais che con “Gargantua e Pantagruel” smantella le frontiere tra i vari stili conciliando lo stile alto con quello basso.
(http://it.wikipedia.org/wiki/Stile)
Ma per noi giovani cos'è veramente lo stile?
Lo stile è vita, è carattere che rispecchia la personalità della persona.
Ognuno ha il proprio stile e la cosa più interessante e che non se ne trova mai uno uguale.
DEMI LOVATO:
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