DONBURI
Ricetta per 2 persone:
60g di cipolla affettata un po' grossolanamente
90g di petto di pollo tagliato a tocchetti
due uova
tre cucchiai di salsa di soia
quattro cucchiai d'acqua
una manciata di piselli surgelati (facoltativo)
In una pentola, versate l'acqua, la salsa di soia e la cipolla. Cuocete il tutto a fuoco medio-basso fino a quando la cipolla non comincera' ad appassirsi. Dopodiche', aggiungete il pollo a tocchetti e lasciate cuocere fino a quando il pollo non si sara' cotto completamente.
Dopo aver aggiunto il pollo, se lo desiderate, potete aggiungere anche una manciata di piselli surgelati.
A cottura ultimata del pollo, spegnete il fuoco. A questo punto, se avete una oyako-nabe, potrete seguire esattamente le mie indicazioni. Se invece userete un padellino, le fasi della preparazione saranno pressoche' identiche.
Mettete meta' del pollo con le cipolle nella oyako-nabe e accendete il fuoco a fiamma bassa. A parte, in una ciotolina, sbattete un uovo.
Versate quasi tutto l'uovo sbattuto sul pollo e, aiutandovi con una forchetta o con dei saibashi, mescolate delicatamente il tutto fino a quando l'uovo non comincera' a rapprendersi.
Versate il resto dell'uovo sbattuto, date un'altra mescolata rapida, e coprite il pentolino lasciando cuocere il tutto per 30-40 secondi.
Mentre aspettate, prendete una scodella un po' grande (le scodelle da donburi sono molto piu' grandi delle normali scodelle da riso) e riempitela con del riso bianco al vapore. Dododiche', adagiate la frittatina sul riso, guarnite con prezzemolo o qualche altra verdura (io ho usato dei fagiolini al vapore), e... Deki-agari desu! E' pronto!
Ora non vi restera' altro che ripetere l'operazione con la porzione restante di pollo e cipolle, et voila'! Il pranzo e' pronto!
La cottura della frittatina non dovrebbe portarvi via piu' di un minuto, quindi sicuramente farete molto in fretta a preparare due porzioni.
L'oyako-donburi fara' da ottimo piatto unico a cui, se lo desiderate, potrete abbinare magari una scodella di zuppa di miso e qualche tsukemono. In alternativa, anche una bella insalata fara' da rinfrescante contorno a questo tradizionale piatto giapponese.
La forma particolare della oyako-nabe facilita il trasferimento della frittatina dal pentolino direttamente sul riso. A parte cio', pero', come potete vedere non ci sono altri vantaggi significativi, indi per cui non e' tassativo averla.
RAMEN
Ingredienti per 4 persone:
due confezioni di ramen pronto
due uova sode
una manciata di germogli di soia freschi (ormai si trovano normalmente anche nei nostri supermercati)
granturco lessato in scatola
pepe
Negi (erba cipollina)
2 fette di porchetta
Tenere tutti gli ingredienti pronti sul banco di lavoro.
Tagliare le uova sode a metà per il lungo.
Dividere le fette di porchetta in due. Ci vorrebbe il chashu, ma la porchetta è molto simile.
Tagliare l'erba cipollina a rondelle sottili in quantità tale da poterne mettere una piccola manciata per ciascuna scodella.
Sciacquare i germogli di soia e aprire la scatola di granoturco.
Far bollire i tagliolini in abbondante acqua bollente come se fossero normali spaghetti. Di solito cuociono molto velocemente per cui attenzione perché anche il ramen è più buono se un po' al dente. Nel frattempo, disciogliete il concentrato di brodo in acqua bollente. Per le proporzioni fate riferimento a quanto riportato sulla confezione.
Una volta cotti i tagliolini scolateli bene e divideteli nelle quattro scodelle. Dividete i vari ingredienti in parti uguali e metteteli sopra i tagliolini in modo che rimangano il più possibili separati l'uno dall'altro. Versate su il brodo bollente fin quasi a coprire il tutto. Aggiungere un bel pizzico di pepe nero, meglio se macinato grossolanamente. Il ramen va servito molto caldo.
Per chi è capace o vuole cimentarsi, il ramen va mangiato con le bacchette (ashi), risucchiando i tagliolini senza preoccuparsi troppo di fare rumore. Anzi, in Giappone è segno che si sta apprezzando. Il brodo non andrebbe bevuto anche perché è normalmente molto grasso e salato. Comunque, berlo tutto in un ristorante è segno che il ramen era davvero di una bontà fuori dal comune.
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